Lorena Giachino Torréns (Castro 1974)

 

Cilena, è nata a Castro l’8 giugno 1972 e vive a Santiago. Ha studiato all’Università Diego Portales di Santiago, e poi ha seguito il corso post laurea in Sceneggiatura all’Università Complutense di Madrid. In Spagna, dove ha vissuto fra il 1999 e il 2001, ha lavorato come regista, sceneggiatora e produttora esecutiva in vari programmi educativi e campagne audiovisive per la Asociación de Televisión Educativa Iberoamericana (ATEI). Dal Cile ha collaborato in produzioni di People and ArtsBBC, La Sette, Discovery Channel. Ha realizzato per la televisione aperta cilena numerosi audiovisivi. Oggi è produttora esecutiva della serie Chilenos Todos, realizza documentari, continua nei propri progetti e presta servizio di comunicazione con la FAO. Fa parte della direzione dell’ADOC (Asociación de Documentalistas de Chile) ed è socia fondatrice de La Cooperativa, un gruppo di sviluppo di progetti che nel 2005 e nel 2006 si è aggiudicato il Fondo CNTV nella sezione fiction con la serie Ciudadano K, due Fondi CORFO per lo sviluppo di progetti televisivi, ed entrambi i finanziamenti per la serie La Aldea.

 

 

Dice Lorena a proposito di Reinalda del Carmen, mi mamá y yo: Reinalda del Carmen Pereira Plaza fu arrestata il 15 dicembre de 1976; aveva 29 anni ed era incinta di sei mesi. Era la miglior amica di mia madre, che oggi ha 60 anni. Tre anni fa, mia madre ha avuto un incidente diabetico che l’ha portata quasi alla morte, e le ha poi lasciato un danno neurologico ed un certo grado di amnesia.  Questo film racconta la storia fra Reinalda del Carmen Pereira Plaza e María Jacqueline Torréns Rein. Una amicizia troncata il giorno dell’arresto di Carmen, e dalla quale nascono le mie inevitabili domande. La storia ha anche un valore storico innegabile, non soltanto perché a tutt’oggi la sorte di Carmen è uno dei pochi casi irrisolti nonostante compaia nell’elenco che Manuel Contreras ha consegnato alla giustizia, ma anche perché fa parte delle quattordici donne arrestate e scomparse mentre erano incinte. Anche di questa/o bambina/o, che ne è stato? Mia madre ha perso Carmen; Carmen ha perso mia madre e la propria creatura; quella creatura, di cui non sappiamo il destino, ha perso la madre. E anch’io, in qualche modo, ho perso mia madre. La malattia di mia madre ha fatto scattare altre molle della mia antica necessità di recuperare una memoria che comincia a perdersi a causa delle circostanze più inattese. E’ sempre stata mia madre a rispondere alle mie domande su Carmen. Oggi per me è curioso che abbia intatta la memoria dell’amicizia con Carmen, nonostante non ricordi tante altre cose. Di sicuro, le domande che le facevo prima e le risposte che mi può dare oggi, non sono sufficienti. Quanto ha fatto mia madre per incontrare Carmen? Ha perduto i propri ideali, il proprio sentimento di ribellione, il proprio spirito, dopo quella sparizione?Carmen si è convertita in un mito. Io avevo quattro anni quando lei è scomparsa e la sua storia mi ha sempre interessata. Intuivo fin da piccola quanto questa amicizia fosse stata importante per mia mamma, quanto importante sia ancora oggi, e quanto importante sia anche per me. Le biografie di Carmen e di mia madre sono del tutto diverse. Diverse furono le loro infanzie, e la loro realtà sociale. La loro amicizia fu certamente esemplare in un’epoca in cui cominciavano a nascere grandi movimenti di classe. Il documentario raccoglie il mio desiderio di conoscere più fondo quella relazione; i suoi sapori, i suoni, i colori, i dialoghi, i suoi insegnamenti, il suo amore. Quando ho verificato che la memoria di mia madre poteva avere grandi lacune, la mia necessità di sapere si è assai rafforzata: di sapere come s’eran conosciute, di cosa parlavano, quali erano i loro codici e il loro senso dell’umorismo, le telefonate, la vita quotidiana, i gusti e i luoghi che condividevano, i loro altri rapporti. Due mondi tanto differenti che riuscirono a trascendersi per un progetto di amicizia.

 

 

          

 

Reinalda del Carmen, mi mamá y yo - regia di Lorena Giachino Torréns

85 minuti, Cile 2006; soggetto e sceneggiatura di Lorena Giachino Torréns; ricerche di Rodolfo Gárate; fotografia e riprese di Pablo Valdés; suono di Juan Pablo Manríquez; colonna sonora originale di Camilo Salinas; montaggio di Guillermo Cifuentes; prodotto da Errante Producciones Ltda, Lorena Blas; produzione esecutiva di Paola Castillo; postproduzione audio Christian Cosgrove, Filmosonido; postproduzione immagine Guillermo Cifuentes, Punto Ciego. In cileno, con sottotitoli.

 

SINOSSI
La regista cerca di recuperare e ricostruire la storia del rapporto tra la propria madre Jacqueline Torréns Rein, che ha perso la memoria in seguito ad un scompenso diabetico, e Reinalda del Carmen, la sua miglior amica all’Università, militante del Partito Comunista imprigionata e desaparecida durante la dittatura e la repressione cilene. Attraverso testimonianze ed itinerari negli scenari di quell’amicizia, compaiono le tracce del legame tra Jacqueline e Reinalda, che nel momento del sequestro era incinta. Un destino che non conosciamo; un atto fallito nel recupero della memoria; una riflessione sull’amicizia, la maternità e la perdita.

 

 

 

 

 

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